Il mondo del credito è, da sempre, uno straordinario volano per finanziare l’acquisto di beni e servizi da parte dei cittadini italiani, che hanno visto, loro malgrado, il proprio potere d’acquisto diminuire nel corso degli ultimi tre lustri. Una situazione, quest’ultima, che sembrava venuta meno negli ultimi anni, ma che è tornata centrale nel corso degli ultimi sei mesi a causa dell’impennata dell’inflazione

Molto probabilmente, un numero cospicuo di italiani farà ricorso al mondo del credito nei prossimi mesi, anche per finanziare l’acquisto più oneroso, ma indubbiamente più prezioso, della nostra vita: la casa. Quando si decide di acquistare un immobile, un quesito, non di rado, fa capolino nella mente dei consumatori: meglio contrarre un prestito o un mutuo? 

Gli elementi da considerare per scegliere quale sia, effettivamente, l’opzione migliore

Una risposta univoca, per quanto ovvio, non può esistere, in quanto ogni operazione fa storia a sé, come lo fanno anche le singole esigenze dei risparmiatori. Per comprendere quale sia la soluzione effettivamente migliore, è necessario prendere in considerazione alcuni aspetti estremamente importanti, riguardanti, in primis, la tipologia di operazione che si andrà ad effettuare. 

Il mutuo prevede un tasso inferiore rispetto ad un tradizionale prestito, garantito o meno che sia. Va da sé, di conseguenza, che se l’importo da finanziare è particolarmente elevato, la soluzione del mutuo rappresenta, nella maggior parte dei casi, la più sostenibile, soprattutto se l’impegno viene dilazionato in un arco temporale di lungo periodo, ovvero superiore ai 10 anni. 

Il fattore “tempo”, d’altro canto, è di vitale importanza nella scelta se contrarre un prestito o un mutuo. Nel primo caso, fatto salvo specifici ed eccezionali casi, la durata temporale non è quasi mai superiore ai 10 anni che, abbinati ad un tasso giocoforza maggiore di un mutuo, rischiano di creare una rata mensile particolarmente elevata, nella maggior parte dei casi difficilmente sostenibile in base ai redditi percepiti dai richiedenti. 

Se stiamo acquistando casa e necessitiamo di una grossa cifra, ricorrere al mutuo, come fanno la maggior parte degli italiani in questo specifico caso, è la soluzione più logica ed inevitabile, nonostante comporti il pagamento di maggiori oneri rispetto alla sottoscrizione di un prestito personale. La parcella notarile, infatti, è certamente più “salata” se bisogna effettuare l’iscrizione ipotecaria dell’immobile in favore della banca. 

Prestito per l’acquisto della casa: in quali casi può risultare conveniente?

Quando si sottoscrive un mutuo, inoltre, alcuni percepiscono un senso di “ansia” nel dover far fronte puntualmente al pagamento delle rate. Formalmente, infatti, la banca si potrebbe teoricamente rivalere sul debitore insolvente e venire in possesso dell’immobile, anche se si è ampiamente visto nel corso della crisi post-mutui subprime come non sia così automatico questo evento.

Lo scoppio della bolla immobiliare travolse finanza e industria in egual misura. La maggior parte delle grandi banche, tuttavia, cercarono di salvaguardare i proprietari degli immobili arrivando anche a significative rimodulazioni dei finanziamenti contratti, con allungamento del periodo di ammortamento e sospensioni varie delle rate dei mutui. 

La soluzione del prestito, invece, non è niente affatto da scartare in alcuni determinati casi. Basti pensare, ad esempio, a quei soggetti che decidono di finanziare l’acquisto della casa solo in via residuale, grazie a discrete disponibilità liquide/finanziarie piuttosto che aver ottenuto un ingente incasso dalla vendita di un altro bene immobile. 


In questi casi, quindi, la cifra richiesta scema decisamente e consente il pagamento di una rata sostenibile anche tramite un finanziamento di durata pari o inferiore ai 10 anni. Per maggiori info sul mondo dei prestiti è possibile visitare il sito di prestitimag.it, una realtà consolidata in Italia in questo settore da anni.

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